La guardia di finanza di Orbetello, in provincia di Grosseto, ha disarticolato un complesso sistema di finte società agricole che nel corso di 5 anni hanno omesso complessivamente di dichiarare al fisco oltre 8,5 milioni di euro, evadendo 800mila euro di iva e fruendo indebitamente di fittizi crediti d’imposta per 400 mila euro. Quattro le persone denunciate per reati fiscali.
Dopo l’avvio di un primo controllo fiscale nei confronti di una società artificiosamente “agricola”, i finanzieri hanno scoperto ben 5 società maremmane tra loro collegate, che nel corso di un quinquennio hanno sviluppato un vorticoso giro di fatture false finalizzato ad evadere il fisco, al riconoscimento di illegittimi crediti d’imposta e ad accedere illecitamente a finanziamenti comunitari all’agricoltura. Sono state individuate ’società cartiere’ prive di sostanza economica e di alcun bene strumentale/macchinario/attrezzatura per l’esercizio della paventata attività agricola, nonché senza alcun lavoratore alle dipendenze. Queste società, secondo le indagini delle fiamme gialle, avevano l’unico fine di emettere fatture false per consentire ad altri soggetti economici della “galassia societaria” individuata di detrarre costi fittizi ed avere accesso a contribuzioni ed agevolazioni pubbliche altrimenti non spettanti.
Dagli accertamenti è emerso, inoltre, che per una falsa impresa agricola del gruppo, effettivamente operativa, in realtà l’acquisto di diversi generi alimentari per ‘attività agrituristica’ avveniva presso fornitori esterni e fuori dalla Toscana e che la stessa esercitava anche attività prettamente finanziaria. Nel corso degli approfondimenti economici e documentali, oltre alle violazioni fiscali di cui sopra, è emerso l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e contratti falsi per il fraudolento ottenimento di oltre 300 mila euro di finanziamenti dell’Unione Europea destinati a favorire lo sviluppo dell’agricoltura e delle colture. Quattro soggetti sono stati quindi segnalati per i reati fiscali di dichiarazione dei redditi fraudolenta ed emissione/utilizzo di fatture false, nonché per falso ideologico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Un dettagliato rapporto è stato altresì inviato sia alla Corte dei Conti per l’emergente ipotesi di danno erariale.